Per parlare di questo teorema dobbiamo parlare di Pitagora e della setta dei pitagorici. I pitagorici erano una specie di multinazionale del quinto secolo avanti Cristo, con sede centrale a Crotone, ma con le mani in pasta nei governi delle varie citta' della Magna Grecia, dove riuscivano a indirizzare le politiche dei vari tiranni utilizzando la loro magia-religione basata sulla numerologia Erano persone piuttosto strane per l'epoca, vegetariani perche' credevano alla trasmigrazione delle anime, dormivano meno di 4 ore per notte e somigliavano piu' a dei monaci che a dei matematici Pitagora ed i pitagorici erano guidati dalla fede che il numero fosse il principio di tutte le cose, cioe' la Divinita' stessa. Ottennero vari successi, sembra che lo stesso Pitagora scoprisse la relazione fra la musica e le frazioni e questo lo rinforzo' nella sua fede. Quando questo teorema fu scoperto, ebbe l'effetto di un terremoto sui pitagorici (non si sa se Pitagora fosse ancora vivo): il numero, che doveva essere la divinita', non riusciva nemmeno a misurare il rapporto fra due segmenti! Era come scoprire che il Dio fino allora adorato era il diavolo! Si cerco' di tenere segreto il teorema anche fra gli adepti, ma ci fu chi parlo', e sebbene pagasse la sua colpa con il suo assassinio, ormai il teorema era nozione comune e la fede pitagorica crollo'. Se una civilta' quale la pitagorica si basa su una fede e questa fede crolla, anche la civilta' e' destinata a sparire: vi furono rivolte ed i pitagorici furono perseguitati ed i loro centri bruciati, la civilta' pitagorica passo' il testimone a Platone ed Aristotele Commento alla Pierino: "E tutto questo per un teorema!" |